di Fiorenza Stefani
a cura di Martha Jiménez Rosano
La mostra fotografica, organizzata e promossa dall’Associazione A Voce Alta e dall’Archivio Fotografico Parisio di Napoli, dedicata al giornalista scomparso Giuseppe D’Avanzo, ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una medaglia di rappresentanza. “Il mio sguardo libero/volti per la legalità” è un progetto culturale che intende riunire l’Italia del Nord e l’Italia del Sud in nome della legalità. Non solo quindi personaggi entrati a far parte della vita quotidiana attraverso i media, ma anche e soprattutto persone comuni che si adoperano ogni giorno contro la criminalità organizzata e che per questo, spesso, sono o sono stati oggetto di ritorsione: magistrati, scrittori, attori, giornalisti, imprenditori, sacerdoti, ma anche rappresentanti di associazioni, fondazioni, istituzioni che si battono per la legalità, a favore dell’integrazione, per la difesa dei diritti civili, per il riconoscimento dei diritti delle vittime innocenti e di tutti i soggetti socialmente deboli. Camorra, ‘ndrangheta e mafia i nemici da sconfiggere; magistratura, forze dell’ordine, istruzione, cultura, chiesa, informazione le armi nelle mani di centinaia, migliaia di persone in prima linea sparse in tutto il Paese a cui Fiorenza Stefani, con Il mio sguardo libero/volti per la legalità dà una rappresentazione attiva, un luogo privilegiato per mostrarsi e per mostrare il buono che c’è ancora nel nostro Paese
È la figlia di Silvia Ruotolo, uccisa a Napoli da un branco di camorristi che si sparavano tra di loro nel 1997. Oggi Alessandra è impegnata a mantenere vivo il ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata.
Attivista dell'associazione "UN PONTE PER". Ha lavorato per anni contro l'embargo all'Iraq e contro le guerre del Golfo. È referente della Rete Lilliput di Napoli.
Giornalista, scrittore, è considerato uno dei massimi esperti di 'ndrangheta a livello internazionale. È restato sempre legato, attraverso i suoi studi, alla Calabria, sua terra natale, anche se vive e lavora tra Canada e Stati Uniti.
Scrittrice e storica milanese. Il suo primo libro "Come mi batte forte il tuo cuore" è dedicato alla storia del padre, Walter Tobagi, ucciso dalle BR. Attualmente cura un progetto di ricerca sullo stragismo italiano degli anni Settanta.
Di origini campane, dal giugno1994 al settembre 2010 è stato parroco di S. Maria della Provvidenza a Scampia. Nel tempo è diventato un punto di riferimento per tutto il quartiere napoletano, prestando il suo aiuto ai malati di AIDS e tossicodipendenti.
Prete operaio, bresciano, ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme "Progetto Sud", una comunità autogestita insieme a persone disabili. Dal 2002 è nel mirino della 'ndrangheta per aver preso in gestione, per la sua comunità, il palazzo confiscato alla cosca dei Torcasio.
Dopo aver fondato a Torino nel 1965 il "Gruppo Abele" che lavora accanto a giovani e adulti tossicodipendenti, prostitute, migranti ecc, ha fondato nel 1995 "Libera" associazioni nomi e numeri contro le mafie.
Sacerdote salesiano, referente campano di Libera e direttore dell'ufficio Giustizia e pace della diocesi di Napoli, è da sempre impegnato contro le mafie e a favore delle vittime innocenti della camorra.
Proprietario dell'azienda di Palmi "Saffioti e calcestruzzi e movimento terra", negli ultimi 8 anni ha vissuto sotto scorta per aver fatto arrestare 48 malavitosi della 'ndrangheta che lo taglieggiavano.
Fotoreporter, fa parte del Direttivo di Radio Siani, web radio della legalità, anticamorra e denuncia sociale, che ha sede ad Ercolano in un bene confiscato alla camorra.
I
n arte Lucariello. Rapper e cantautore napoletano. La sua musica è ruvida poesia ed impegno civile. Ha iniziato raccontando la cruda realtà di Scampia. Dalla collaborazione con Roberto Saviano nasce il rap “Cappotto di legno”. Costante è il suo impegno nelle scuole della periferia di Napoli.
Ricercatore di storia della criminalità organizzata a Napoli, presso il Suor Orsola Benincasa. È specializzato in modernizzazione delle mafie. Nel 2005 ha vinto il premio Marcello Torre per il suo impegno civile.
Portavoce del Comitato per il Centro sociale, associazione nata a Caserta nel 1995 che tutela gli immigrati ed in particolare i rifugiati, con sede in un edificio semidiroccato, l'ex canapificio di Caserta.
Presidente della fondazione “Napoli Novantanove”, nata nel 1984, subito dopo il terremoto, con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza ad una nuova consapevolezza dei beni culturali. Dal riconoscimento della centralità della scuola è nata l'iniziativa "la scuola adotta un monumento".
Procuratore aggiunto di Reggio Calabria. Ha dedicato 25 anni della sua vita a combattere e catturare i latitanti della 'ndrangheta, a sgominare clan e traffici internazionali di droga, è uno dei magistrati che meglio conosce le distorsioni del sistema giustizia in Italia. Dal 1989 vive sotto scorta.
Una vita dedicata alla scuola come docente e dirigente scolastica, dal 1985, anno del maxiprocesso a Palermo, parte il suo lavoro appassionato e coraggioso per educare i giovani alla legalità. La sua scuola "Giancarlo Siani" è stata la prima scuola a far parte di Libera.
Imprenditore di Santa Maria Capua Vetere, finito sotto estorsione, ha avuto la sua fabbrica di materassi incendiata dalla camorra. Ha denunciato i taglieggiatori ed ha riunito gli altri commercianti ricattati in un'associazione antiracket.
Magistrato napoletano, oggi lavora presso il Massimario della Suprema Corte di Cassazione. Le sue indagini, alla DDA di Napoli, hanno permesso di scoprire gli interessi del clan dei Casalesi in Europa. È autore di numerosi saggi come "Solo per giustizia" e "Operazione Penelope".
Ora procuratore aggiunto a Torre Annunziata, già Pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, è profondo conoscitore della malavita organizzata, ha indagato sui boss che controllavano i traffici illeciti nella zona collinare di Napoli, i cui scontri costarono la vita a Silvia Ruotolo, vittima innocente.
Giornalista e scrittore, con il suo romanzo di grande successo “Gomorra”, ha richiamato l'attenzione sulla pericolosità della criminalità organizzata per la nostra democrazia. Per il suo costante impegno civile e per il suo coraggio è stato minacciato dalla camorra e vive sotto scorta.
È un imprenditore di Lamezia Terme, dove la 'ndrangheta gli ha imposto di pagare il pizzo per poter esercitare la sua attività di gestore di un magazzino di autoricambi. Ha però deciso di reagire e ha accusato pubblicamente i suoi estorsori in tribunale.
Ventisette anni da docente nella scuola media a Scampia, è attualmente dirigente scolastica a Chiaiano (Na). Una lunga esperienza di lavoro nella periferia nord della città per promuovere il riscatto culturale, la legalità, il senso civico nei bambini e le loro famiglie.
È nata e vive a Napoli nel rione Sanità, è presidente dell'associazione “La voce di A.D.A.” che sostiene i familiari di persone con problemi di disabilità psichica.
Nato a Capo d'Orlando, ha fondato come commerciante di scarpe la prima associazione antiracket, denunciando i vari tentativi di estorsione. Attualmente continua senza sosta la battaglia contro la criminalità organizzata come presidente onorario della Federazione delle Associazioni antiracket ed antiusura.
Dall'esperienza adolescenziale nel gruppo scout di Aversa, il cui responsabile era Don Peppe Diana, nasce l'amore per il volontariato e la consapevolezza della necessità di educare i giovani a un civismo responsabile e all'impegno nella lotta alla criminalità organizzata. Oggi è referente di Libera Caserta e coordinatore del comitato Don Peppe Diana.
Presidente dell'associazione "Sott'o'ponte" che sottrae alla strada i ragazzi del quartiere della Sanità a Napoli dove è nato e vive. Dall'età di 12 anni ha imboccato una strada diversa da quella del padre, boss della camorra, attraverso il teatro, il cinema.
Dopo un'esperienza didattica durata 14 anni, ha dato vita ad un'azienda di agricoltura biologica nella penisola sorrentina che rappresenta un vero e proprio presidio di sostenibilità e rispetto dell'ambiente. Come presidente dell' Agriturist ha intrapreso una battaglia contro la cementificazione dei terreni agricoli.
Insegna Sociologia della criminalità organizzata presso l'Università degli Studi di Milano. È inoltre presidente onorario di Libera. Ha scritto numerosi libri di denuncia civile, l’ultimo Le ribelli, storie di donne che si sono ribellate alla mafia per amore. Figlio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso nel 1982 insieme alla moglie ed alla scorta dai vertici della mafia.
Vive a Torino dove lavora nel sociale. Con Il suono di una sola mano Maddalena vuole riportare l’attenzione del dibattito civile sull’omicidio del padre, ancora senza colpevoli, e sul processo iniziato solo il 2 febbraio 2011. Il libro racconta la storia del padre, Mauro Rostagno, coraggioso giornalista che ha combattuto la mafia e per quelle denunce è stato ucciso nel 1988.
Lombarda, in magistratura dal 1986, ha collaborato con Ilda Boccassini ed altri colleghi alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano alle più rilevanti indagini in tema di 'ndrangheta, scoprendone le infiltrazioni nell'economia e nella politica in Lombardia. Nell'indagine denominata "Crimine" è stato video-ripreso un summit di 'ndrangheta, documentando così per la prima volta l’esistenza di una struttura lombarda simile a quella calabrese.